domenica 7 maggio 2017

ABITARE IN MANIERA ECOSOSTENIBILE



Chi si avvicina al biologico fa una scelta di vita che coinvolge a 360°. È una questione di consapevolezza e responsabilità.  Non solo il cibo, ma anche la casa e la sua gestione, diventano parte del progetto: ridurre il più possibile in nostro impatto sul Pianeta 

 

Progettare e costruire edifici e spazi di qualità tenendo conto di tutti gli aspetti ecologici relativi alla scelta dei materiali e all’uso delle risorse naturali, nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente, del risparmio energetico e della tutela del benessere dell’individuo . Questa è la bioarchitettura.
Chi guarda al biologico,  vorrebbe vivere in una casa interamente costruita secondo i criteri della bioarchitettura e della bioedilizia, ma questo è possibile soltanto nel caso in cui si affronti una ristrutturazione radicale o si costruisca da zero. In questo caso, addirittura, si potrebbe puntare ad avere una casa passiva, cioè un edificio a bassissimo consumo energetico ed elevato potenziale termico isolante.
Se all’orizzonte non ci sono lavori in vista,  è comunque possibile vivere in modo più sano e responsabile, per noi e per l’ambiente che ci ospita. Ecco qualche consiglio per rendere la nostra casa ecosostenibile:

1. Date un taglio alla bolletta della luce 
Sostituendo tutte le lampade possibili con quelle a LED. Costano di più, ma durano fino a 25mila ore e permettono un importante risparmio energetico, fino al 90% rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza
2. Stop allo standby
Legambiente ha calcolato che le apparecchiature collegate alla rete consumano l’11% dell’elettricità di una casa, con un costo medio di circa 70 euro l’anno a famiglia. Di tanto in tanto,  fate un giro per casa e staccate dalla corrente tutto ciò che non serve sia collegato. Attenzione soprattutto alle consolle dei videogiochi e alle macchinette del caffè. Gli esperti
consigliano di utilizzare multiprese con interruttore, per velocizzare e semplificare l’impresa. In commercio esistono anche multiprese che sganciano automaticamente dalla rete gli apparecchi in modalità standby.

3. Quanti + nell’etichetta? 
Se serve un nuovo elettrodomestico, non fatevi sfuggire l’occasione per acquistarne uno tecnologicamente avanzato, più efficiente e più sostenibile. In Italia gli elettrodomestici bianchi (lavatrice, lavastoviglie, frigorifero) incidono circa del 60% sul consumo domestico. L’etichetta energetica degli apparecchi è un ottimo punto di partenza per fare la scelta giusta: le classi A+, A++ e A+++ sono le più virtuose per efficienza energetica e permettono un maggior risparmio, sia ecologico, sia economico. E non dimenticate di farle partire solo a pieno carico.

4. Occhio al riscaldamento. 
Basta abbassare di poco la temperatura domestica per ridurre del 10-20% il fabbisogno energetico per il riscaldamento. Se il riscaldamento è autonomo, ricordatevi di impostare il timer in modo da riscaldare l’ambiente solo quando è abitato. Se è condominiale, regolate le valvole termostatiche sui termosifoni in base a come e quando viene vissuto ciascun ambiente: la valvola si chiude automaticamente quando la temperatura si avvicina a quella desiderata

5. Migliorate l’isolamento
Se non state pensando a una vera e propria ristrutturazione, è comunque possibile pensare a un intervento soft: rinnovate le pareti interne della casa scegliendo un intonaco termico, meglio a base di calce, gesso, sughero e argilla, più naturali. Per imbiancare, preferite pitture e vernici ecologiche, compatibili con il ciclo termico applicato (chiedete a un tecnico qualificato).
6. Uno sguardo alle finestre
Finestre e vetrate sono una voce importante in tema isolamento domestico e, se sostituite con serramenti ad alta efficienza, possono ridurre del 33% il fabbisogno elettrico di tutta l’abitazione. Questo è un buon momento per intervenire, visto che per tutto il 2017 è prevista una detrazione dall’Irpef pari al 65% dalle spese sostenute per interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti: riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni, pavimenti, finestre comprensive di infissi), installazione di pannelli solari e sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Info: Agenzia delle Entrate.

7. Chiudete i rubinetti
Sarà perché in Italia non abbiamo mai avuto problemi di disponibilità di acqua, ma una cosa è sicura, ne sprechiamo troppa! Mentre spazzolate i denti, insaponate i capelli o le stoviglie in cucina, chiudete l’acqua! Preferite la doccia al bagno.
Risparmierete circa il 50% d’acqua! Fate attenzione anche allo sciacquone: se avete il passo rapido, lasciatelo aperto il tempo strettamente necessario, se avete uno scarico con 2 bottoni premete quello con il flusso d’acqua necessario. Sostituire uno scarico monotasto è un intervento semplice e poco oneroso, che vi porterà un notevole risparmio idrico. Così come l’applicazione di un semplice frangigetto ai rubinetti esistenti per arricchire l’acqua con aria, riducendone drasticamente lo spreco.

LEGGI ANCHE: Consigli utili per risparmiare acqua


8. Differenziate
I rifiuti diventano invece una risorsa se vengono differenziati in maniera corretta, dando vita a nuovi oggetti riciclati e quindi ecosostenibili. Organizzate uno spazio, se possibile sul balcone, per raccogliere vetro, carta, plastica, umido e generico. Siate ordinati e smaltite spesso quel che avete raccolto. Ricordatevi anche di raccogliere l’olio alimentare esausto e di non gettarlo mai negli scarichi: provoca enormi danni ambientali, sia nelle acque, sia nei terreni. Si può raccogliere in bottiglie di plastica e conferire nelle appositi contenitori a campana (purtroppo rari sul territorio) o nei centri di raccolta.
 9. Compostate. 
Se siete sostenitori del vivere sostenibile potrete cimentarvi in questa gratificante e semplice attività, anche se avete a disposizione solo un piccolo balcone. Chi ha più spazio può trovare in commercio apposite compostiere, ma il principio è lo stesso. 
Per iniziare basta un vaso della dimensione di un secchio, forato alla base e appoggiato su un sotto vaso. Potete raccogliere scarti del verde (fiori e foglie secchi, rametti), scarti di frutta e verdura, gusci di frutta secca, gusci d’uova ed eventualmente anche
carta, basta che non sia plastificata. Evitate carne e pesce, per scongiurare cattivi odori. Dopo 5/6 mesi inizierà a formarsi il terriccio e, dopo un anno, il compost maturo per nutrire fiori e piante.

10. Cambiate detersivi
Preferite detersivi e detergenti ecologici e biologici, ottenuti da materie prime vegetali al 100% e profumati con oli essenziali naturali. Gli eco detergenti rispettano l’uomo e l’ambiente perché sono biodegradabili. 

Perchè il contante non morirà mai

Il tentativo di sbarazzarsi del "cash" sta incontrando ostacoli ovunque.

La grande diffusione di carte di credito e sistemi di pagamento digitali sta progressivamente riducendo l’uso di denaro contante. Secondo la società di ricerche di mercato Euromonitor International, nel 2016 per la prima volta , il volume dei pagamenti cash (leciti) a livello mondiale è stato inferiore a quello con carte di credito e di debito.
Nonostante ciò, rileva il Wall Street Journal, la quantità di banconote e monete in circolazione continua a crescere: il contante incide oggi per l’8,6% del Pil negli Stati Uniti, il livello più alto dall’inizio degli anni Cinquanta. E Australia, Europa e Giappone registrano andamenti analoghi.

Alla base del fenomeno c’è, con ogni probabilità, una fiorente economia del sommerso che si nutre di evasione fiscale, dei proventi del crimine organizzato e del finanziamento del terrorismo. Una interpretazione che trova conferma in un report di Europol del 2015 intitolato Why is Cash Still King? (Perché il contante regna sovrano?). «Se tra i consumatori il contante sta lentamente perdendo posizioni», scrive l’agenzia, «tra i criminali resta ancora la prima scelta». Secondo uno studio condotto da Friedrich Schneider, economista dell’Università di Linz, nel 2015  il sommerso era pari al 18% del Pil in Europa e all’8% negli Usa, in Australia e in Giappone.

La Fed (Federal reserve system) è da tempo a conoscenza del fatto che la maggior parte delle banconote da 100 dollari in circolazione, per un valore di 1.150 miliardi di dollari, sono  impiegate fuori dall’America. «Non serve essere un genio per capire che vengono usate per finanziare attività illecite», ha dichiarato  Alan Blinder, economista della Princeton University e ex vice presidente della Federal Reserve.
Proprio questa consapevolezza è alla base di una serie di iniziative tese a limitare l’uso del contante. L’economista di Harvard Kenneth Rogoff, nel libro The Curse of Cash, ha proposto la graduale eliminazione delle banconote da 50 e 100 dollari. L’Europa ha deciso di eliminare gradualmente i tagli da 500 euro. In India il premier Modi ha ordinato il ritiro di tutte le banconote da 500 e 1.000 rupie entro lo scorso 31 dicembre. Iniziative analoghe sono state adottate in Corea del Sud e Venezuela.

Il tentativo di sbarazzarsi del contante sta tuttavia incontrando ostacoli ovunque. L’India ha dovuto reintrodurre in parte i tagli aboliti per andare incontro alle crescenti difficoltà di spesa della popolazione rurale, poco avvezza ai sistemi di pagamento elettronico. Ragioni analoghe hanno fin qui indotto gli Usa a rinunciare  a ritirare i tagli da 100 dollari: l’8% degli americani non possiede conti correnti e non potrebbero far fronte a un’economia senza contante.

venerdì 5 maggio 2017

L' INDUSTRIA DELLA MARIJUANA CONTINA A CRESCERE

Di recente l’industria della marijuana si sta sviluppando a gran velocità e le azioni delle società del settore crescono a ritmi record.

  La ragione per questa crescita rapida delle azioni è l’incremento delle vendite. Secondo la società di ricerca ArcView, nel 2016 le vendite di marijuana legale nel Nord America sono cresciute del 34%, a 6.9 miliardi di dollari. La società di investimento Cowen & Co. ritiene che entro il 2026 questa cifra arriverà a 50 miliardi (e con una crescita annuale di almeno il 23%). Tassi di crescita simili sono intriganti sia per le imprese che per gli investitori. 

 La ragione principale di questa crescita è il crescente supporto da parte del pubblico nei confronti della legalizzazione della marijuana. Secondi un sondaggio di CBS News, nel quale  hanno preso parte oltre 1.000 persone, il 61% degli americani supporta la legalizzazione della sostanza, contro un 33% di contrari. Allo stesso tempo, l’88% dei rispondenti ritiene giusta la legalizzazione universale della marijuana terapeutica.
 Altri dati interessanti emergono dallo studio. Il 3% dei rispondenti considera l’alcol più dannoso della marijuana (mentre solo il 7% pensa il contrario). Mentre in correlazione con i crimini violenti: 
-il 23% è sicuro che le droghe portano a un aumento dei crimini violenti;
-il 22% al contrario, pensa che l’uso di marijuana riduce il numero di crimini;
-il 49% ritiene che non esiste nessuna relazione tra i due fenomeni. 

 Al momento otto stati USA hanno legalizzato l’uso della marijuana ricreativa. E le autorità canadesi stanno considerando la piena legalizzazione della droga leggera.


ARRIVA SUL MERCATO LA PRIMA AUTO VOLANTE DELLA STORIA

La prima auto volante del mondo può essere ordinata, ma sarà necessaria una patente da pilota per volteggiare in cielo con il veicolo ibrido. E anche disporre di un bel po' di soldi!

 AeroMobil ha svelato la sua auto volante per la prima volta nel 2014, ma adesso è finalmente pronta per essere presentata al salone automobilistico di Top Marques a Monte Carlo. Può già essere ordinata, ma sarà necessario attendere fino al 2020 per la consegna.
 Il mezzo rivoluzionario può essere utilizzato sia come un’auto, sia come un velivolo, ma per poterne sfruttare tutte le potenzialità sarà necessaria una patente di pilota. Il veicolo è un vero e proprio incrocio fra un aereo e un' auto. Possiede le ruote per circolare su strada, ma anche il classico muso allungato degli aerei e delle ali pieghevoli per volare. La trasformazione da auto ad aereo richiede meno di tre minuti e la sua autonomia è di 700 km in strada e 750 in volo. Passa da 0 a 100 km/h in 10 secondi e può raggiungere i 160 km/h su strada e i 295 km/h in aria.

"AeroMobil dimezza quindi i tempi dei viaggi rispetto alle normali alternative di volo, mentre il suo potente motore permette un uso più efficiente dell’energia rispetto alla maggior parte degli elicotteri civili e dei droni personali, sostiene il sito di AeroMobil.

 AeroMobil Flying Car gode di una propulsione termica per mezzo di un motore boxer turbo a quattro cilindri. Nella modalità di volo AeroMobil dispone di 300 cavalli, mentre su strada è un sistema ibrido elettrico. Il generatore è lo stesso che fa volare il veicolo, mentre a terra invia energia a un paio di motori elettrici che si trovano sull’asse anteriore. AeroMobil produrrà 500 modelli che verranno venduti a un prezzo tra 1,3 e 1,6 milioni di dollari. Davvero una bella spesa!!

mercoledì 19 aprile 2017

L' OVERBOOKING DELLE COMPAGNIE AEREE


Aeroporto di Louisville
Domenica 9 aprile un uomo è stato portato via con la forza dal volo United 3411 in partenza dall’aeroporto Chicago O’Hare (Illinois) e diretto verso Louisville (Kentucky) per un caso di overbooking: a bordo dell’aereo c’erano più persone dell’ effettivo numero di posti disponibili, a causa di alcune scelte della compagnia aerea. Molti passeggeri hanno ripreso la scena, anche piuttosto violenta, del trasferimento a terra del passeggero e la vicenda si è rivelata una pubblicità negativa per United, che solo dopo due giorni ha chiesto ufficialmente scusa per l’accaduto tramite il suo CEO, Oscar Munoz

Cos’è l’overbooking
L’overbooking (o “sovraprenotazione”) deriva dalla necessità di una compagnia aerea di trarre il massimo profitto possibile da ogni singolo volo.
 La stessa pratica è applicata in numerosi altri contesti, per esempio quello alberghiero, dove c’è la possibilità che qualche cliente cancelli all’ultimo una prenotazione, rinunciando al servizio che aveva richiesto, e quindi si accettano le prenotazioni di più persone rispetto a quelle che si possono davvero ospitare. Il sistema è soprattutto utilizzato nei trasporti e viene applicato ampiamente dalle compagnie aeree, dove è più difficile rimpiazzare un passeggero con una nuova prenotazione rispetto, per esempio, a un viaggio in treno con più fermate.
Il più delle volte nessuno si accorge di niente, perché qualcuno rinuncia al viaggio che ha prenotato (oppure lo perde, a causa del ritardo di un volo precedente o qualsiasi altro problema) In molti casi i passeggeri rinunciano al loro volo con discreto anticipo, chiedendo la cancellazione del biglietto e ottenendo un rimborso (di solito parziale). In questi casi la compagnia aerea ha tempo di mettere in vendita nuovamente il biglietto, con margini di tempo sufficienti per ottenere una nuova prenotazione. 
Un aereo della compagnia "United" in volo
C’è però anche la possibilità che un passeggero abbia un contrattempo dell’ultimo minuto che gli impedisca di presentarsi in aeroporto, portandolo a rinunciare al viaggio. In questo caso la compagnia aerea ha una grande opportunità: da un lato incassa comunque buona parte del biglietto da chi ha rinunciato, dall’altra può vendere una seconda volta il biglietto e assicurarsi che il suo aereo sia pieno. Il problema è che questa pratica non può essere fatta all’ultimo minuto: la compagnia aerea vende quindi in anticipo più biglietti dei posti disponibili, sapendo che alla fine qualche passeggero non si presenterà.

VEDI ANCHE: Perchè è meglio non caricare lo smarthphone su una presa pubblica?

Prevedere le rinunce
Le compagnie aeree più grandi riescono a ottenere centinaia di milioni di euro in più ogni anno grazie all’overbooking. Fanno affidamento su algoritmi elaborati per stimare quanti passeggeri non si presenteranno su ogni volo, mettendo in vendita già da settimane prima un numero maggiore di biglietti rispetto all’effettiva disponibilità di posti a bordo. Ogni compagnia usa algoritmi diversi, cercando di mantenerli segreti, per evitare che i concorrenti possano avvantaggiarsi in qualche modo. Gli algoritmi tengono in considerazione centinaia di variabili, come gli aeroporti di partenza e destinazione, le condizioni meteo, le precedenti cancellazioni e i ritardi dei voli precedenti, nel caso di viaggi con tappe intermedie.
Generalmente un aereo in partenza da un piccolo aeroporto di provincia, verso un aeroporto più grande (“hub”) dal quale si prende una coincidenza, è meno a rischio di rinunce all’ultimo minuto: non ci sono altre alternative pratiche per raggiungere velocemente l’hub e ci sono meno voli nella giornata, condizioni che influiscono molto sulla motivazione dei viaggiatori, che cercheranno quindi di superare il loro contrattempo per imbarcarsi ugualmente. In un grande hub le cose cambiano: è molto più trafficato, l’offerta dei voli è enormemente più ampia, ci sono più probabilità di ritardi e rischi di perdere le coincidenze. È quindi più probabile che si verifichino imprevisti, come nel caso dell Chicago O’Hare, di cui abbiamo parlato.
Aeroporto "Chicago O' Hare"

Prevenire l’overbooking
Le compagnie aeree fanno di tutto per evitare di non avere posto per tutti, e i loro sistemi di previsione sono migliorati notevolmente. Ciò nonostante un certo numero di persone, anche se pochissime rispetto al totale dei viaggiatori, è comunque interessato ogni tanto, dall’inconveniente di sentirsi dire che non c’è posto sull’aereo per cui aveva normalmente acquistato un biglietto. In questi casi la compagnia aerea è tenuta a offrire un posto sul successivo primo volo disponibile e a risarcire l' interessato in qualche modo, offrendo per esempio un buono da qualche centinaio di euro, oppure uno sconto per una futura prenotazione o  un posto in una classe migliore sul volo successivo. Per la compagnia aerea è una spesa più che sostenibile, considerati i maggiori ricavi offerti dalle pratiche di overbooking

Come evitare l’overbooking 
Quasi tutti i contratti di volo, che sono implicitamente accettati dai passeggeri al momento dell’acquisto, comprendono clausole che descrivono le pratiche di overbooking e la conseguente possibilità che il posto a bordo non sia sempre garantito. Le persone che hanno più probabilità di subire l’overbooking sono quelle che viaggiano in classe economica, che hanno volato poche volte con la stessa compagnia aerea, che non hanno carte fedeltà e che hanno tardato a fare il check-in per confermare la loro presenza. Il consiglio per evitarsi brutte sorprese è quindi di fare check-in il prima possibile, magari il giorno prima della partenza, utilizzando il sito della compagnia aerea. Disporre poi di una tessera di frequent flyer, anche se poi non si viaggia così spesso, può rendere meno probabile di essere interessati dall’overbooking.

Per offrire biglietti sempre più convenienti, le compagnie aeree applicano una grande quantità di pratiche, che consente di ottenere il maggior profitto possibile da ogni posto sui loro aeroplani. Se gestito responsabilmente, senza inconvenienti come nel caso del volo United, l’overbooking non è quindi il male assoluto!

mercoledì 12 aprile 2017

RAGAZZI E VIDEOGIOCHI: CONSIGLI PER TRASFORMARLI IN UN' OCCASIONE DI CRESCITA


Una consolle portatitile "Nintendo 3DS"
I bambini e gli adolescenti tendono sempre più a divertirsi con i giochi elettronici, tramite le varie consolle, i computer, gli smarthphone e chi più ne ha, più ne metta! Molto spesso vari giochini si possono trovare direttamente all’interno dei social network, come nel caso di Facebook. Meno felici sono invece i genitori, alle prese con la necessità di dosarne l’utilizzo, impresa spesso ardua e con il timore che la troppa tecnologia possa rivelarsi dannosa per i figli, portandoli tra l’altro a sottrarre spazio all’attività fisica e allo studio.

I giochi di avventura, simulazione o strategia aiutano il bambino a sviluppare le capacità di comprendere le situazioni, risolvere i problemi e prendere decisioni.


Una consolle XBOX
 Se è vero che il rischio di abuso è dietro l’angolo, è anche vero che un corretto uso di alcuni videogame può avere diversi aspetti positivi, come spiega Pier Cesare Rivoltella, direttore del Centro di ricerca per l’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia (Cremit) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: «L’uso dei videogiochi può stimolare l’apprendimento di alcune abilità, ma molto dipende dal tipo di gioco.» 
Per esempio con i cosiddetti giochi "sparatutto", il cui unico obbiettivo è sparare a qualcuno o qualcosa e "non farsi uccidere", si esercitano solo la manualità e la prontezza di riflessi, mentre a lungo andare non si hanno particolari benefici a livello cognitivo. 
Diversamente, giochi di avventura,simulazione o strategia, hanno in genere un setting molto complesso, che consente al bambino o all’adolescente di sviluppare la capacità di
Il videogioco "Bubble Ghost"

comprendere le situazioni, risolvere i problemi e prendere decisioni. Competenze che potrebbero tornare utili anche in contesti formali, per esempio a scuola o nella vita in generale.
Alcuni videogiochi possono allenare anche la capacità di previsione a breve e a lungo termine, qualità molto ricercata nel mondo del lavoro. "È il caso di quei giochi in cui nessuno dice in anticipo al giocatore quali siano le regole che determinano il comportamento di ogni personaggio: queste devono essere indotte dall’osservazione. Il giocatore deve superare gli ostacoli, ma deve anche venirne a capo, mettendo in atto processi induttivi e prendendo decisioni sulla base di informazioni parziali» continua l’esperto.

    
                
LE 10 REGOLE DEL BUON UTILIZZO
I tanto demonizzati videogiochi possono dunque avere anche un ruolo formativo, a patto però di usarli con buon senso!
1. Innanzitutto i genitori non devono abbassare la guardia in relazione al contenuto e al linguaggio, che deve essere adatto all’età. Un gioco ben scelto, fa divertire il bambino e allo stesso tempo può favorire lo sviluppo di competenze 
2. Conviene negoziare con il ragazzo un "protocollo d’uso". In ogni caso la regola fondamentale da seguire è quella dell’alternanza tra le varie attività: studio, sport, ecc. Così come può essere controproducente passare cinque ora al giorno ai videogiochi, può essere un segnale di disagio passarle chiusi in camera a leggere, escludendo altre possibili attività conclude Rivoltella.
3. Non permettere al bambino o al ragazzo di giocare con i videogames la sera, prima di dormire. La luce  emessa da computer, tablet e smartphone riduce la facilità di rilassarsi e di abbandonarsi a un buon sonno.
4. Raccomandare al bambino di fare delle pause durante l’utilizzo del videogioco, in modo da permettere il riposo sia del sistema cognitivo, sia di quello visivo.
5. Promuovere l’utilizzo dei videogiochi in sfide con amici o fratelli, in modo da rendere il gioco, uno strumento di socializzazione piuttosto che di isolamento.
6. Abituare il bambino alla postura corretta, con la schiena dritta e lo schermo non troppo vicino agli occhi. Anche l’illuminazione deve essere ben dosata: non troppo forte e non al buio. Altrimenti la luce  degli schermi può disturbare la vista.
7. Non usare i videogiochi su smartphone e tablet come baby sitter che tengano occupati i bambini al ristorante o in qualsiasi momento della giornata. Sarebbe un incentivo a usarli come antinoia anche in futuro.
8. Assicurarsi che i videogiochi scelti dai bambini non richiedano di iscriversi lasciando nome, città ed età. E raccomandarsi che non accettino di entrare nelle chat di giochi, in cui potrebbero essere contattati dagli sconosciuti.

Questi sono i consigli che mi sento di dare a voi genitori, ma nessuno conosce i vostri figli meglio di voi. So che alla loro età le vostre passioni erano ben altre, ma i tempi sono cambiati! Quindi lasciateli giocare come vogliono, ma controllandoli ed insegnandogli a divertirsi in maniera sana ed educativa.


mercoledì 29 marzo 2017

NESSUNO VUOLE OSPITARE LE OLIMPIADI!

Dopo Boston e Roma, anche Amburgo e Budapest rinunciano a ospitare i Giochi Olimpici del 2024. Alla base ci sono motivi economici e un modello imposto dal CIO non sostenibile.

Il logo delle Olimpiadi
 La notizia è passata inosservata e non se ne parla molto. Anche Budapest – dopo Boston, Roma e Amburgo – ha ritirato la propria candidatura per ospitare i Giochi Olimpici del 2024, a seguito del rifiuto dell’opinione pubblica. Rimangono quindi in gara solamente Los Angeles (sostituto di Boston, candidato iniziale) e Parigi. La stessa cosa è accaduta per i Giochi Invernali del 2022: le uniche candidate rimaste erano Almaty in Kazakistan e Pechino in Cina (quest’ultima se la è aggiudicata) 


Pierre De Coubertin
Insomma, c’è un gran "fuggi-fuggi" generale, da quella che un tempo era ritenuta una benedizione, per la città e la nazione che ospitava i Giochi di De Coubertin, l’aristocratico francese che fondò le moderne Olimpiadi.
Ma perché sta succedendo tutto questo? Il motivo principale riguarda, senza ombra di dubbio, l'aspetto economico . Uno studio condotto dalla Business School dell’Unviversità di Oxford rivela che nel periodo che va dal 1960 al 2016, il superamento del costo medio è stato del 156%. Tale over budgeting è cresciuto esponenzialmente andando avanti con gli anni, al punto che per le prossime Olimpiadi di Tokyo (2020) i costi sono quadruplicati rispetto alle previsioni iniziali.

 Tutto questo nonostante non manchino gli sponsor, come pure i diritti di trasmissione tv. Recentemente Comcast, la società madre di NBC Universal, ha pagato l’enorme cifra di 7,75 miliardi di dollari per l’esclusiva televisiva per il periodo 2022-2032: c’è però da dire, che solo il 30% dei ricavi televisivi vanno al paese ospitante, tutto il resto se lo prende il CIO (Comitato Olimpico Internazionale). 

L’ultima città ad essersi accaparrata il 69% dei ricavi tv è stata nel 1992 Barcellona; da allora il Comitato Olimpico ha cambiato le regole, rendendo sempre meno sostenibile il modello economico per la città ospitante.


In realtà una situazione simile si era già presentata negli anni ’70: allora gli attacchi terroristici e i boicottaggi continui, avevano lasciato solo Los Angeles come unica candidata a ospitare i Giochi del 1984: ci pensò Peter Ueberroth, uomo d’affari promotore dell’evento, che chiese un grosso aiuto ai contribuenti e impose condizioni spartane ai partecipanti, come ad esempio far dormire gli atleti nei dormitori universitari. Risultato? Un profitto per la città di 215 milioni di dollari che rilanciò l’istituzione dei Giochi Olimpici.

Ma torniamo nel presente e cerchiamo di capire quali sono le soluzioni che si prospettano per risolvere questa "fuga delle città". Innanzitutto modificare il modello esistente del Comitato e concedere una quota maggiore degli introiti alla città ospitante o, quantomeno, la promessa di coprire una parte del superamento dell’over budget.

Sede del Fondo Monetario Internazionale a Washington
 Ma in molti, tra cui Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, propendono per la soluzione più radicale, ovvero quello di designare un paio di città che ospitino le Olimpiadi permanentemente. Certo, si perderebbe un po’ la “magia” delle Olimpiadi ogni quattro anni in un luogo diverso, ma ci sarebbe  una grande ottimizzazione dei costi e benefici sul risultato finale.

sabato 25 marzo 2017

CONSIGLI UTILI PER RISPARMIARE L'ACQUA

Qualche giorno fa si è tenuta la giornata mondiale dell'acqua, senza ombra di dubbio è il bene più importante per l'intera umanità. Nel mondo c’è chi fa il bagno in acqua potabile ogni giorno e poi ci sono 923 milioni di persone che, secondo il Consiglio Mondiale dell’Acqua, non hanno accesso a fonti di acqua potabile sicura. L'Italia, secondo il Food Sustainability Index-Fsi, è il sesto paese al mondo per disponibilità di acqua, ma ne consuma davvero moltissima: 6.115 litri in media al giorno, superiore del 25% rispetto alla media europea e del 66% rispetto a quella mondiale. Secondo la Fondazione Barilla for Food & Nutrition sono soprattutto le produzioni agroalimentari a consumarne di più.

Secondo uno studio condotto da In a Bottle, il 46% dei cittadini è allarmato per un prossimo esaurimento della risorsa. «Circa 1 italiano su 3 è spaventato per lo spreco nelle reti idriche, mentre 1 su 4 ha adottato comportamenti più corretti sia a livello individuale, sia nell’educazione dei propri figli (21%) o nella sensibilizzazione degli altri (11%)». 
Se il Consiglio Mondiale dell’Acqua chiede a tutti i governi di focalizzarsi sui problemi legati alle risorse idriche e di stanziare una parte cospicua della loro spesa per garantire a tutto il pianeta l’accesso a fonti di acqua sicura, da parte mia posso darvi alcuni consigli, che possiamo mettere in pratica ogni giorno per migliorare la gestione dell’acqua e premunirci di fronte ai rischi idrici che il cambiamento climatico in corso può generare. 

- Preferite la doccia. In media, riempire la vasca comporta un consumo d’acqua quattro volte superiore. Certo che se dopo ci state le ore è tutto inutile... quindi cerchiamo di usarla per il tempo che occorre senza "cingischiare" troppo!
- Installate rubinetti areati. Mescolare l'aria con l'acqua aumentandone il getto, dunque rendendolo più potente, ma diminuendo il consumo del 30%.
- Chiudete il rubinetto. Sembrerebbe ovvio, ma ricordatevi di chiudere bene il rubinetto quando finite di utilizzarlo, o anche nei tempi morti, mentre vi spazzolate i denti, vi insaponate i capelli, lavate i piatti e riapritelo solo in fase di risciacquo.
UNA LAVASTOVOGLIE
- Usate la lavastoviglie solo a pieno carico. Se possedete vecchi modelli, vi conviene sostituirli con quelli di nuova generazione (A+), risparmierete sui consumi idrici futuri.
- Riusate l'acqua pulita. Se, per esempio, avete lavato la frutta o la verdura in una ciotola, usatela poi per innaffiare le piante. L'acqua di cottura invece, ricca di amido, è un ottimo sgrassante.
 - Tamponate le perdite. Goccia dopo goccia, in un anno, una perdita d'acqua può arrivare a sprecare centinaia di litri. Quindi oltre a tamponarla, è importante che riusciate a fermarla, "tirando" eventuali bulloni che si possono essere allentati con il tempo o, se non si riesce a risolvere il problema da soli, chiamando un idraulico magari!
- Scegliete lo scarico differenziato. In bagno, per lo sciacquone, scegliete il doppio pulsante, così da poter scegliere la quantità d'acqua.
- Lavate l’auto con secchio e spugna. Può sembrare che ci voglia un'infinità, ma in realtà non impiegherete molto tempo e sarete sicuri di fare un buon lavoro. Ma soprattutto risparmierete molta acqua, rispetto al getto di un tubo o di un'idropulitrice.
- Raccogliete l’acqua piovana e quella dei climatizzatori. Sfruttatela per usi non potabili come lavare l’auto o innaffiare.

Questi sono i consigli che mi sono sentito di darvi, dopo sta ad ognuno di noi, nel suo piccolo, fare di tutto per essere più parsimoniosi possibile. Ricordatevi che l'acqua è un bene comune e è importante non sprecarla, anche per rispetto di tante persone che non hanno sempre la fortuna di averla a disposizione.

venerdì 17 marzo 2017

CUNNILINGUS: I SEGRETI PER FARLA IMPAZZIRE!

Parliamo oggi di un argomento un po' scottante. Molte donne ritengono che ad alcuni uomini non piaccia praticare il sesso orale, anche noto come CUNNILINGUS e chissà, probabilmente hanno anche ragione
Già, perché non bastano solo le misure o il "saperlo usare": un uomo che conosce i trucchi giusti per farle impazzire guadagna punti; ed è proprio qui che entra in gioco il cunnilingus. "Non ce l’hai lungo? Pazienza, che problema c'è! Basta che almeno la  lecchi bene!

Per farlo servono impegno, dedizione, allenamento, comunicazione. Ecco allora per voi, ragazzi miei,i piccoli, fondamentali trucchetti per saperci fare con il cunnilingus:
Non arrivate subito al clitoride: So che la tentazione di arrivare subito ad agire in quel punto è forte, ma quella è una zona molto sensibile ed è probabile che, se stimolata subito, dia alla vostra donna più fastidio che piacere.
Lingua piatta: Cominciate con leccate larghe come se doveste accarezzarla e solo in seguito cominciate ad usare la punta della lingua.
Fate piano e dolcemente: Ma non troppo, altrimenti la farete addormentare più che eccitare! Scherzi a parte, metteteci il tempo che ci vuole per fare una cosa fatta bene e non abbiate fretta. 

Usate anche le dita: Anche qui metteteci calma e attenzione, facendo caso a come lei risponde agli stimoli e magari in contemporanea usate anche la lingua, per farla esplodere di piacere!

Variate ritmo e velocità e anche posizione: Non c’è niente di peggio della monotonia e questo vale anche per la vagina della vostra bella. Oltre alla velocità è bene variare anche la pozione ogni tanto. Non è detto che lei debba stare per forza a gambe spalancate e pancia in sù! Potete anche metterla a pecorina, sdraiata su un fianco con la gamba alzata, potete farla stare in ginocchio sopra di voi: ci sono un sacco di posizioni possibili, peccato limitarsi a una.
Attenzione alla respirazione: Non stiamo facendo una gara di apnea e nemmeno siamo dei palombari! Respirate con calma. Se vi va sussurratele anche parole dolci o datele dei baci, tutto serve! Una cosa però è ASSOLUTAMENTE da evitare: NON SOFFIATECI DENTRO! Per lei è molto fastidioso e anche imbarazzante, visto che l'aria nel ritornare fuori emette una sorta di "scoreggia vaginale". Ma sì dai, avete capito di cosa parlo! Vi sarà capitato di sentirla, magari in altre circostanze, come durante la penetrazione in determinate posizioni.
 
Non solo vagina: Stimolate tutto il corpo. Potete usare le dita per accarezzarle in primis i capezzoli(questo le farà impazzire!) ma anche le cosce, le braccia, il sedere e chi più ne ha, più ne metta! Proprio riguardo quest'ultimo,  un'altra soluzione potrebbe essere stimolarlo con le dita all'interno. L'ano è una zona molto erogena e piena di terminazioni nervose, proprio come la vagina e stimolarlo può darle davvero molto piacere. Non tutte le donne ci vanno matte, ma tranquilli se non gradirà sarà lei stessa a farvelo sapere; com'è che si dice: "Tentar non nuoce!" 

Comunicate con lei: Come suggerisce il finale del punto precedente, lei in genere non manca di comunicare eventuali "errori o inesattezze"! Ed è così che deve essere: se non ci vengono dette le cose, come facciamo ad impararle!?!? Certo che è anche importante usare un po' di tatto, sia da una parte, che dall'altra, per evitare di far sentire a disagio il proprio partner. Mentre esplorate il suo corpo, potete anche chiederle se le piace quello che state facendo. È il modo migliore per capire se state sbagliando qualcosa.

Barba, baffi e pizzetto aiutano: Sembrerebbe che spesso barba, baffi e pizzetto, soprattutto nella zona del mento, diventino alleati del cunnilingus. Io personalmente ho 4 peli in viso, ma se voi siete amanti della "peluria folta", sappiate che alcune donne dicono di provare un piacevolissimo solletico, che a volte le aiuta anche a raggiungere prima l’orgasmo!
Usate anche sex toys: Niente e nessuno vi vieta di usare accessori o giocattoli erotici, come ad esempio anelli fallici o vibratori. Prendeteli della dimensione che preferisce la vostra compagna, perfetti se sono dedicati al punto G.


Direi che ci siamo, questi sono i trucchi del mestiere per il cunnilingus perfetto! Non mi resta che augurarvi buon divertimento!