mercoledì 12 aprile 2017

RAGAZZI E VIDEOGIOCHI: CONSIGLI PER TRASFORMARLI IN UN' OCCASIONE DI CRESCITA


Una consolle portatitile "Nintendo 3DS"
I bambini e gli adolescenti tendono sempre più a divertirsi con i giochi elettronici, tramite le varie consolle, i computer, gli smarthphone e chi più ne ha, più ne metta! Molto spesso vari giochini si possono trovare direttamente all’interno dei social network, come nel caso di Facebook. Meno felici sono invece i genitori, alle prese con la necessità di dosarne l’utilizzo, impresa spesso ardua e con il timore che la troppa tecnologia possa rivelarsi dannosa per i figli, portandoli tra l’altro a sottrarre spazio all’attività fisica e allo studio.

I giochi di avventura, simulazione o strategia aiutano il bambino a sviluppare le capacità di comprendere le situazioni, risolvere i problemi e prendere decisioni.


Una consolle XBOX
 Se è vero che il rischio di abuso è dietro l’angolo, è anche vero che un corretto uso di alcuni videogame può avere diversi aspetti positivi, come spiega Pier Cesare Rivoltella, direttore del Centro di ricerca per l’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia (Cremit) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: «L’uso dei videogiochi può stimolare l’apprendimento di alcune abilità, ma molto dipende dal tipo di gioco.» 
Per esempio con i cosiddetti giochi "sparatutto", il cui unico obbiettivo è sparare a qualcuno o qualcosa e "non farsi uccidere", si esercitano solo la manualità e la prontezza di riflessi, mentre a lungo andare non si hanno particolari benefici a livello cognitivo. 
Diversamente, giochi di avventura,simulazione o strategia, hanno in genere un setting molto complesso, che consente al bambino o all’adolescente di sviluppare la capacità di
Il videogioco "Bubble Ghost"

comprendere le situazioni, risolvere i problemi e prendere decisioni. Competenze che potrebbero tornare utili anche in contesti formali, per esempio a scuola o nella vita in generale.
Alcuni videogiochi possono allenare anche la capacità di previsione a breve e a lungo termine, qualità molto ricercata nel mondo del lavoro. "È il caso di quei giochi in cui nessuno dice in anticipo al giocatore quali siano le regole che determinano il comportamento di ogni personaggio: queste devono essere indotte dall’osservazione. Il giocatore deve superare gli ostacoli, ma deve anche venirne a capo, mettendo in atto processi induttivi e prendendo decisioni sulla base di informazioni parziali» continua l’esperto.

    
                
LE 10 REGOLE DEL BUON UTILIZZO
I tanto demonizzati videogiochi possono dunque avere anche un ruolo formativo, a patto però di usarli con buon senso!
1. Innanzitutto i genitori non devono abbassare la guardia in relazione al contenuto e al linguaggio, che deve essere adatto all’età. Un gioco ben scelto, fa divertire il bambino e allo stesso tempo può favorire lo sviluppo di competenze 
2. Conviene negoziare con il ragazzo un "protocollo d’uso". In ogni caso la regola fondamentale da seguire è quella dell’alternanza tra le varie attività: studio, sport, ecc. Così come può essere controproducente passare cinque ora al giorno ai videogiochi, può essere un segnale di disagio passarle chiusi in camera a leggere, escludendo altre possibili attività conclude Rivoltella.
3. Non permettere al bambino o al ragazzo di giocare con i videogames la sera, prima di dormire. La luce  emessa da computer, tablet e smartphone riduce la facilità di rilassarsi e di abbandonarsi a un buon sonno.
4. Raccomandare al bambino di fare delle pause durante l’utilizzo del videogioco, in modo da permettere il riposo sia del sistema cognitivo, sia di quello visivo.
5. Promuovere l’utilizzo dei videogiochi in sfide con amici o fratelli, in modo da rendere il gioco, uno strumento di socializzazione piuttosto che di isolamento.
6. Abituare il bambino alla postura corretta, con la schiena dritta e lo schermo non troppo vicino agli occhi. Anche l’illuminazione deve essere ben dosata: non troppo forte e non al buio. Altrimenti la luce  degli schermi può disturbare la vista.
7. Non usare i videogiochi su smartphone e tablet come baby sitter che tengano occupati i bambini al ristorante o in qualsiasi momento della giornata. Sarebbe un incentivo a usarli come antinoia anche in futuro.
8. Assicurarsi che i videogiochi scelti dai bambini non richiedano di iscriversi lasciando nome, città ed età. E raccomandarsi che non accettino di entrare nelle chat di giochi, in cui potrebbero essere contattati dagli sconosciuti.

Questi sono i consigli che mi sento di dare a voi genitori, ma nessuno conosce i vostri figli meglio di voi. So che alla loro età le vostre passioni erano ben altre, ma i tempi sono cambiati! Quindi lasciateli giocare come vogliono, ma controllandoli ed insegnandogli a divertirsi in maniera sana ed educativa.


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